Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Quando si parla di energia solare il pensiero corre subito
alle distese di pannelli fotovoltaici che si stanno diffondendo in tanti paesi:
in Italia, ma dicono che la Cina sia la più grande produttrice di elettricità
dal Sole, e anche la più grande produttrice e esportatrice di pannelli solari e
di macchinari che utilizzano fonti energetiche rinnovabili, fra cui motori
eolici che producono elettricità utilizzando la forza del vento che deriva,
anche lei, dal modo in cui il Sole scalda diversamente i vari continenti. E poi
si pensa alle grandi centrali con specchi piani o parabolici che concentrano la
radiazione solare in modo da ottenere vapore a temperatura sufficientemente
alta, in grado di alimentare turbine elettriche. Il calore solare, infine può
essere utilizzato per riscaldamento a bassa temperatura di acqua per usi
igienici e di edifici. Senza contare che l’energia idroelettrica, prodotta nel
mondo (nel 2013) in ragione di circa 3.600 miliardi di chilowattora all’anno
(rispetto ad una produzione mondiale annua di elettricità di circa 18.000
miliardi di chilowattora), deriva dal moto delle acque, anche lui derivato dal
ciclo di evaporazione e condensazione dell’acqua planetaria, alimentato dal
Sole. Ma ancora di più, guardando al futuro, il Sole rappresenta la grande
speranza per liberare le società industriali dalla dipendenza dallo scarso
petrolio e dall’inquinante carbone; col Sole è quindi possibile alleggerire
anche l’immissione nell’atmosfera dei gas serra che alterano il clima.